Il primo post del nostro blog è dedicato alla batteria, quasi sempre il primo strumento a entrare in sala ripresa per le registrazioni.
Alcune informazioni saranno note a molti di voi, ma intendo rivolgermi anche a chi non è mai entrato in studio e vuole presentarsi preparato alla sua prima registrazione
Come fare dunque per ottimizzare al meglio il proprio strumento per farlo rendere al massimo in fase di ripresa?
- Assicuratevi di avere delle pelli nuove montate sui fusti, già tirate ed assestate. Le pelli usurate faticano a mantenere l’accordatura, risuonano poco, e sicuramente non sono un buon punto di partenza per una buona ripresa.
- Fondamentale anche l’accordatura: assicuratevi che i fusti suonino in modo uniforme su tutta la superficie, e che l’intervallo tra i tom sia coerente. Spesso si accordano i fusti lasciando un intervallo di quarta tra i tom, e una quinta tra il floor e la cassa. Questi sono solo punti di partenza, la scelta dipende dal tipo di strumento e dal sound che volete ottenere.
- Controllate che i pedali non emettano cigolii o rumori molesti: ovviamente è difficile accorgersene mentre si suona, ma in registrazione questi disturbi verranno ripresi da più microfoni, e quasi sicuramente enfatizzati dal processing successivo (compressori, eq…).
- Per la ripresa della cassa (soprattutto nel rock, punk, metal e in tutti i generi in cui la cassa deve esser ben definita) è importante poter inserire il microfono all’interno del fusto. Potete praticare un foro sulla pelle (o su una vecchia e inutilizzata) anche utilizzando un barattolo di metallo riscaldato nel fuoco, e appoggiandone il bordo alla pelle. Il calore andrà a tagliare il materiale plastico formando un cerchio perfetto e facendo una discreta puzza. Meglio farlo all’esterno! 🙂
- Se disponete di più rullanti, portateli. Il rullante è un elemento fondamentale, spesso è utile avere a disposizione suoni diversi per canzoni diverse. E ovviamente, evitate situazioni tipo “questo è l’ultimo paio di bacchette”, perchè inevitabilmente si romperanno! 🙂
Per quanto riguarda gli aspetti esecutivi, è invece fondamentale abituarsi a seguire una click track. Ovviamente questo potrebbe non valere per un trio jazz che suona in presa diretta, ma per la maggior parte dei generi pop e rock è di vitale importanza. Un buon metodo è quello di suonare con un metronomo, registrare la propria esecuzione (anche con un registratore portatile) e verificare eventuali problemi e indecisioni nell’esecuzione. Se queste indecisioni arrivano alle registrazioni, è troppo tardi per correggerle!
Ricordatevi inoltre che, per ottenere un buon bilanciamento in registrazione e minimizzare i rientri nei microfoni dei fusti, è bene non esagerare con la forza sui piatti. Per lo stesso motivo, si tende a preferire i piatti di dimensioni minori, il cui inviluppo è più semplice da gestire.
Infine, vi invito a non contare troppo sulla tecnologia presente in studio. Nonostante le infinite possibilità di editing e modifica del suono offerte dal digitale, una buona esecuzione resta alla base di una buona registrazione. Certo, è possibile editare una batteria mettendo a tempo ogni singolo colpo, sostituire i colpi con dei campioni, ma sono tutti interventi che se portati all’estremo compromettono la resa dello strumento e restituiscono una traccia piatta e senza respiro.
Nella prossima puntata ci occuperemo delle chitarre! Stay tuned! 🙂